
In questo articolo andiamo insieme a parlare di cyberplace e cyberspace.
Il cyberspace
Il termine cyberspazio venne impiegato per la prima volta da William Gibson in un romanzo di fantascienza. Da allora numerosi autori hanno dibattuto sul significato che questo termine assume:
Internet infatti rappresenta la realtà odierna, anche se dalle numerose definizioni che gli studiosi hanno elaborato, si deduce che essa, insieme al cyberspazio, non sia una realtà, ma rappresenti l’illusorietà, l’incorporeità, un’allucinazione consensuale e tutto ciò che non è realtà.
Possiamo suddividere il cyberspace in due ambiti:
- contesto materiale, costituito dalla rete fisica e l’insieme degli artefatti che la fanno
funzionare (cavi, server, computer ma anche tablet, smartphone) - contesto digitale, con cui si intende l’insieme degli artefatti digitali più l’effetto della loro
interazione ossia tutto ciò che permette agli artefatti hardware di funzionare.
Barak suggerisce di considerare quella realtà, definita come costituita da componenti hardware e componenti software e dalla loro interazione come un insieme di strumenti (tool) che potenziano lo spazio psicologico individuale, quasi come uno spazio transizionale che viene concepito da Donald Winnicot come un’area intermedia di esperienza compresa tra ciò che è oggettivo e ciò che è soggettivamente percepito, tra la realtà interna e quella esterna e che permette l’accesso ad uno
“stato potenziale” il cui utilizzo comporta la capacità di vivere creativamente e di sentirsi reali.
Il cyberplace
Il cyberplace (cyber luogo) può essere considerato quindi come il luogo in cui si espleta la funzione del cyberspace, ossia un luogo immateriale in cui le persone possono agire sperimentando contesti di interazione e di relazione ed in cui decidere quanto della propria identità mettere in gioco.
I cyberplaces possono essere caratterizzati da:
- contesto relazionale, ossia le interazioni che il soggetto intrattiene con l’altro sociale, sia questo un singolo, un gruppo, un’organizzazione o una comunità
- contesto di tipo semiotico, costituito da narrazioni e conversazioni “fatti” di parole, immagini, suoni, dal modo in cui ognuno di noi rappresenta se stesso, dalle informazioni che diamo ai nostri in-terlocutori e contribuiscono ad alimentare il contesto relazionale.
Cyberplace e cyberspace possono quindi essere considerati come le coordinate psicosociali dell’interazione mediata, non realtà alternative ma complementari.
Si occupano di cyberspace principalmente i tecnologi, informatici che devono considerare le caratteristiche del cyberspazio in relazione al modo in cui i soggetti attribuiscono significato e utilizzano i suoi elementi per gestire l’interazione e le relazioni con i propri interlocutori.
Si occupano di cyberplaces gli psicologi sociali, gli antropologi culturali e gli etnografi della rete che dovranno tenere in considerazione che le dimensioni e gli investimenti emotivi ed affettivi che ognuno fa sui cyberplaces è tale proprio sulla base della specificità e caratteristiche della tecnologia hardware e software di cui disponiamo.
fonte uninettuno